Presentazione

La nostra piccola organizzazione ha oltre 20 anni di vita.

Conoscevamo l'Eritrea da tempo, ma abbiamo 'scoperto' il villaggio di Hebo nel 1997, mia figlia Sara ed io, dopo avere attraversato il paese in lungo ed in largo, zaino in spalla, viaggiando a piedi, in autostop oppure su sgangherati ed affollatissimi autobus, e mangiando e dormendo dove capitava. Cercavamo di curare il nostro dolore per la morte di Claudia e volevamo trovare un luogo dove investire, nel tempo, il danaro ricevuto dall'Assicurazione in seguito all'incidente stradale nel quale Claudia aveva perso la vita.

Ad Hebo abbiamo incontrato il sorriso di 40 bambini da zero a 4 anni, ospiti delle Suore missionarie cattoliche "Figlie della Carità", ma provenienti da famiglie di Fedi religiose diverse che le Suore rispettano. Che siano Copti, Maomettani, o Ebrei, sono infatti tutti figli di Abramo, ed ugualmente orfani delle loro madri, morte di parto nel darli alla luce. Li abbiamo capito che il nostro viaggio era giunto alla sua mèta.

Il nostro dolore trovava infatti conforto nel sorriso serenissimo di quei piccoli, che ci indicava la vittoriosa supremazia della vita sulla morte. Da allora, nostri amici e parenti hanno affidato a queste Suore missionarie, presenti anche in Italia, le loro offerte in danaro da aggiungere alle nostre, che vengono poi da loro consegnate 'direttamente ed integralmente alla prima linea', risparmiando così le spese che le grandi Organizzazioni devono affrontare per coprire i loro costi interni.

Il Mal d'Africa

Ci rechiamo in Eritrea di norma ogni due anni anche perché ci piace. Ci andiamo perché torniamo ogni volta arricchiti dall’esperienza, scopriamo ogni volta il valore della semplicità, riscopriamo i bisogni fondamentali, ci stupiamo della naturale tendenza al bene degli uomini, tutte cose che nel mondo occidentale certamente esistono, ma che da noi è più difficile vedere, immersi come siamo in un sistema economico che ci complica la vita creando spesso artificialmente i nostri bisogni.

Ad Hebo verifichiamo “sul campo” l’andamento delle opere che sosteniamo e ci accertiamo che le donazioni siano interamente impiegate per gli scopi previsti. Anche se siamo legati da profondo affetto verso i Missionari, il nostro interesse è interamente rivolto alle 'Opere sociali' della Missione, e ci assicuriamo che i nostri contributi e quelli delle persone che li affidano a noi vadano tutti spesi secondo le intenzioni dei Donatori, realizzandole attraverso l'impegno di lavoro generoso e gratuito dei Padri e delle Suore missionarie, e lasciando ad altri il sostegno delle 'Opere di religione' in senso stretto.

I costi personali dei viaggi li copriamo noi stessi, per curare a nostra volta una 'malattia' dalla quale non si guarisce e che si chiama 'mal d'Africa'. E poi l'Eritrea è un angolo tutto particolare dell'Africa, dove molti parlano la nostra lingua e dove molte cose ci ricordano l'Italia, onnipresente negli edifici dell'Asmara, di Massaua, di Cheren e di tanti centri minori, nelle vie di comunicazione e negli opifici, e che tuttora appare molto amata dagli Eritrei, senza tramontate nostalgie ma anche senza oblio.

Vi ringraziamo per l'attenzione con cui vorrete leggere le pagine che seguono, e Vi preghiamo di contattarci per ogni altra informazione di cui possiate avere bisogno.