La piccola clinica

A soli 100 metri dalla Missione verso ovest, in direzione del paese di Acrur, sorge la nuova piccola Clinica, costruita nel 2005 e finanziata in parte dall'Associazione pro-Eritrea (con sede a Vicenza) ed in parte da altri donatori come l'Ambasciata britannica ad Asmara e come noi.

Fino all'anno scorso le Suore, alcune di esse sono infermiere diplomate in Italia, gestivano all'interno della Missione l'Ambulatorio ed il Centro vaccinazioni, quest'ultimo finanziato dalla nostra famiglia. Avevamo acquisito una casetta di tre stanze, dove venivano fatte ed annotate su apposito Registro della Sanita eritrea le vaccinazioni di donne e bambini, utilizzando vaccini forniti dall'Unicef e conservati in un piccolo frigorifero a batterie solari.

Queste attività sono state ora trasferite nella nuova struttura che rappresenta finalmente il primo presidio paramedico nella valle di Hebo, dove abitano moltitudini di eritrei distribuiti in diversi villaggi.

Medici non ce ne sono, in tutta l'Eritrea sono poco più di un centinaio, ma si tratta pur sempre di qualcosa, anche se l'energia elettrica viene erogata solo qualche ora al giorno e la vita si svolge con ritmi pre-industriali. Le suore-infermiere prestano qui la loro opera, coadiuvate da personale della Sanità eritrea, che comincia timidamente ad affacciarsi nella regione.

Nella piccola Clinica si curano le malattie più frequenti, e cioè le infezioni delle vie respiratorie, di orecchio naso e gola e degli occhi, i dolori delle ossa, il mal di denti, la diarrea ed i vermi intestinali, oltre le urgenze che riguardano ferite, bruciature, fratture etc..., mentre nei casi piu gravi si trasporta l'ammalato a Saganeiti o all'Asmara.

Fortunatamente l'Aids è praticamente assente (gli scambi di queste popolazioni con l'esterno sono rari) e la malaria è marginale, anche a causa del clima salubre dell'altopiano.

Il piccolo reparto maternita è la novità più importante, e qui è stata trasferita la targa in memoria di Claudia che si trovava nella casetta del centro vaccinazioni, da noi riconsegnata alla Missione per altri usi.

Ci sono tre stanzette per il travaglio, per il parto e per la degenza post-parto dove le madri più fortunate, perché abitano nelle vicinanze, vengono a partorire con buone garanzie igieniche e di assistenza che non potevano ricevere nelle loro misere capanne.

Si cerca così di ridurre, anche se in minima parte, la spaventosa mortalità per parto in Eritrea, che si accompagna alla ugualmente spaventosa mortalità dei bambini, che secondo un recente rapporto dell'UNICEF è del 25% nei primi 5 anni di vita (si, avete capito bene, ogni 100 bambini nati vivi, 25 muoiono prima di raggiungere i 5 anni!).